Esiste da oltre dieci anni, ma ha sempre goduto di minore attenzione rispetto alle detrazioni fiscali. Il Conto Termico 2.0 per i privati è un rimborso, e viene erogato tramite bonifico su conto corrente. È uno strumento che può essere utilizzato anche per sostituire le vecchie caldaie con pompe di calore.

IL CONTO TERMICO 2.0 PER I PRIVATI

Il “Conto Termico 2.0” è un incentivo per interventi mirati ad incrementare l’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni.

Introdotto nel 2012 e aggiornato nel 2016, è un incentivo che ha caratteristiche diverse a seconda che il beneficiario sia una Pubblica Amministrazione o un privato. In questo articolo ci concentriamo sui beneficiari privati.

CHI SONO I POSSIBILI BENEFICIARI PRIVATI

Sono ad esempio persone fisiche, condomini e titolari di reddito di impresa o di reddito agrario. I beneficiari devono possedere o utilizzare l’immobile dove l’intervento è realizzato: in altre parole, il Conto Termico 2.0 è un incentivo pensato per chi paga le bollette…a differenza delle detrazioni fiscali, che sono invece destinate a “chi paga le tasse”!

QUALI INTERVENTI SONO INCENTIVATI DAL CONTO TERMICO 2.0 PER I PRIVATI

Il Conto Termico 2.0 incentiva i privati ad utilizzare energia termica prodotta da fonti rinnovabili. In altre parole:

  • Collettori solari termici, per produrre calore utilizzando l’energia solare
  • Pompe di calore (anche ibride), per climatizzare gli ambienti e/o produrre acqua calda sanitaria scambiando calore con l’esterno
  • Impianti a biomasse, per riscaldare con legna o pellet.

Ad eccezione dei collettori solari, per cui è incentivata l’installazione, negli altri casi vengono incentivati interventi di sostituzione, al fine di conseguire un miglioramento nell’utilizzo dell’energia.

INCENTIVI SOLO AD IMPIANTI EFFICIENTI!

L’incentivo viene calcolato in base alla quantità di energia rinnovabile producibile: più il dispositivo che stiamo acquistando è efficiente e performante, maggiore è l’incentivo che possiamo ottenere. Ciò significa che ad ogni apparecchio sul mercato è associabile il valore dell’incentivo sulla base delle sue caratteristiche.

Ad esempio, le pompe di calore elettriche potranno accedere all’incentivo solamente se il loro COP (coefficiente di prestazione) supera dei valori minimi individuati!

Clicca qui per sapere cos’è il COP (video di 8 minuti con spiegazione della rivista Qualenergia.it).

COME FACCIO A SAPERE SE LA POMPA DI CALORE CHE STO ACQUISTANDO RISPETTA I REQUISITI DI EFFICIENZA?

I produttori di pompe di calore indicano il COP di ogni modello nelle rispettive schede tecniche.

Curiosità: per facilitare l’acquisto, molti produttori di pompe di calore (ma anche di impianti a biomassa e solare termico) hanno messo a disposizione sui propri siti dei “calcolatori” online che consentono di conoscere in pochi minuti l’importo dell’incentivo per i propri modelli. Vi sono anche calcolatori super partes (almeno apparentemente!)

Alcuni calcolatori disponibili online:

Esempio sito www.eco-bonus.it

Esempio sito Vaillant

Fogli excel scaricabili dal sito di ASSOCLIMA

Inoltre, il GSE ha predisposto e aggiorna regolarmente il Catalogo degli apparecchi di piccola taglia (per generatori fino a 35 kW e per sistemi solari fino a 50 m2), che soddisfano i requisiti minimi per accedere all’incentivo. Il Catalogo è suddiviso per tipo di tecnologia e scaricabile dal sito del GSE.

Per questi apparecchi l’iter è semplificato perché i requisiti minimi sono già stati pre-verificati.

AMMONTARE DELL’INCENTIVO

Il rimborso ottenibile per l’intervento può arrivare al massimo fino al 65% delle spese ammissibili sostenute.

In aggiunta, il Conto Termico 2.0 rimborsa ai privati fino al 50% delle spese per la Diagnosi Energetica e per l’Attestato di Prestazione Energetica (APE).

Per maggiori dettagli sull’incentivo, sono disponibili tre articoli, ciascuno dedicato a una diversa tipologia di installazione:

TRE ASPETTI INTERESSANTI

  1. Dovrò aspettare dieci anni per essere rimborsato?

No! Questo è un aspetto interessante: l’incentivo viene rimborsato in 2 o 5 rate annuali (a seconda della dimensione dell’intervento). Se complessivamente l’incentivo è inferiore a 5.000 €, il rimborso avviene in un’unica rata al massimo entro 90 giorni dalla sottoscrizione del contratto col GSE (Gestore Servizi Energetici, incaricato di gestire il Conto Termico 2.0).

  1. Devo avere capienza fiscale?

No! L’incentivo non è una detrazione dalle tasse! Viene, invece, erogato con dei bonifici sul conto corrente del beneficiario.

  1. Posso cedere l’incentivo per avere esborsi minori?

Sì! È possibile dichiarare che si cede l’incasso dell’incentivo all’installatore, in modo da poter abbassare l’investimento iniziale. Si chiama “Mandato irrevocabile all’Incasso e alla Cessione del Credito” e può essere emesso a favore di uno dei fornitori che hanno emesso fattura per l’intervento.

FONTE: ASSOCLIMA, Ing. Giacomo di Stefano

COME SI RICHIEDE

I privati seguono la procedura cosiddetta “ad accesso diretto”, da avviare entro 60 giorni dalla conclusione dei lavori. La conclusione formale dei lavori deve tassativamente avvenire non oltre i 90 giorni dall’effettuazione dell’ultimo pagamento per l’effettuazione dell’intervento (quindi escluse spese per prestazioni professionali).

Pertanto, possono passare al massimo 5 mesi dalla conclusione dei lavori per inviare telematicamente la richiesta di incentivo al GSE.

RISORSE STANZIATE ED EFFETTIVAMENTE UTILIZZATE

Il Decreto del 16 febbraio 2016 prevede un impegno di spesa annua cumulata pari a:

  • 200 milioni di euro per incentivi riconosciuti alle Amministrazioni Pubbliche;
  • 700 milioni di euro per incentivi riconosciuti a Soggetti privati.

Poiché il Conto Termico 2.0 è meno famoso delle detrazioni, le risorse effettivamente spese sono ampiamente al di sotto del budget disponibile! Pertanto, se i dispositivi che acquistiamo rispettano i requisiti di efficienza, la concessione dell’incentivo da parte del GSE è piuttosto sicura!